Panfociacca rustico

Panfocaccia rustico

Panfocaccia rustico

Ingredienti: 700 gr di farina di grano saraceno, 400 gr circa di ricotta magra, 10 cl di olio extra vergine di oliva, rametti di rosmarino q.b., sale, un pizzico di pepe, 35/40 gr di lievito di birra in panetto.

Impasto con farina di grano saraceno

Impasto con farina di grano saraceno

Preparazione:

In una terrina molto grande versare la farina e il rosmarino tritato finemente. Aggiungere il sale e un pizzico di pepe. Incorporare la ricotta e quasi tutto l’olio, mescolare bene. Aggiungere il lievito sbriciolato. Mescolare bene mentre si aggiunge, poco alla volta, acqua tiepida finchè l’impasto risulti cremoso e denso.  Procedere ad impastare con lo sbattitore elettrico. Eventualmente, aggiungere altra acqua tiepida.

Panfocaccia appena sfornato

Panfocaccia appena sfornato

Foderare una teglia capiente (oppure due teglie) con carta forno abbondantemente unta con il restante olio di oliva extra vergine. Versare l’impasto e far cuocere per 40 minuti a 240° e poi abbassare a 180° (forno a gas preriscaldato). Continuare a cuocere per altri 10 minuti.

Sfornare e lasciare intiepidire. Tagliare a quadrotti con un coltello lungo per evitare che si sbriciolino e servire come pane o per accompagnare stuzzichini, salse, aperitivi ecc. Con queste dosi si possono ottenere circa 50 quadratini.

BISCOTTONI DI MANDORLE A COLAZIONE

Biscottoni alle mandorle

Biscottoni alle mandorle

Mentre fuori nebbia, freddo e smog la fanno da padroni incontrastati, che cosa c’è di meglio se non iniziare la giornata con il profumo di qualcosa di gradevole che cuoce nel forno?

Ecco un esempio semplice che non prevede lo zucchero, tanto è nutriente lo stesso, ma chi vuole può aggiungerlo.

Ingredienti:

100 gr di mandorle non pelate

30 gr di cocco grattugiato

2 uova intere

un pizzico di sale

50 gr latte di soia

Preparazione:

Preriscaldare il forno a 240° . Tritare finemente le mandorle nel mixer, aggiungere il cocco e il latte di soia,  tritare ancora per qualche minuto. Versare l’impasto in una terrina, aggiungere un pizzico di sale e le uova intere. Mescolare bene.

Biscottoni a colazione

Biscottoni a colazione

Sulla piastra rivestita con carta forno leggermente unta con olio di oliva, versare l’impasto con un cucchiaio, meglio se grande, e creare 9/10 mucchietti. Decorare con qualche mandorla. Fare cuocere per 15 minuti a 240° (forno a gas) e poi abbassare la temperatura a 180°. Far cuocere per altri 15 minuti, finchè i biscotti risultino dorati.

Si conservano in un contenitore ermetico e sono ancora più gustosi il giorno dopo. Quindi, si possono preparare la sera prima per la colazione del mattino, accompagnandoli per es. con orzo e cannella.

 

OZIO INVERNALE

CAMPO

Sono il terreno arato sotto una coltre di neve.

Come un orso polare cado in letargo

Perché oggi nessun motivo mi spinge ad andare là fuori

E mettermi a correre e urtare altri orsi polari

Privati di ozioso sonno e ringhiosi di rabbia.

WINTER INDOLENCE

I’m going to be the ploughed field beneath a blanket of snow today

and hibernate like a polar bear

since no reason will be forcing me to go out overthere

and run, and bump into other bears

growling in anger for deprived idle sleep.

 

INGANNEVOLI SOGNI

POZZO

Aveva corso tutta la vita per riempire di soldi le tasche

e tre case nel mondo di scintillanti trofei,

ma una cosa non aveva capito.

Che tutto passa e ad un tratto è finito.

Volata fuori dal finestrino dell’auto in corsa,

la valigia del tempo si era aperta

e tutti quei giorni di affari conclusi,

strette di mani e sorrisi voraci

avevan disperso lo stupore del nuovo,

la pienezza del poco e il mistero dell’ignoto

che ora non avevano più colore,

consistenza né odore.

Aveva fermato la macchina in un campo di grano

e camminato per ore tra piume dorate piegate dal vento

finchè, stanco, si era addormentato.

Al polso non aveva più l’orologio di marca,

gettato dal ponte e finito sopra una barca.

Dormiva beato, cullato da raggi di luna e grilli parlanti.

Nel sonno già lo sapeva. Domani tutto sarebbe cambiato.

DECEIVING DREAMS

All his life long had he run after money to fill up his pockets

and three homes in the world with sparkling trophies

but then he had to admit

thay everything moves on and comes to an end.

Out of the windows of his speeding car

all of his time had been thrown away.

Doing business, shaking hands with voracious smiles day after day.

No more wonder for the unexpected or joy for empty, new hands

to fill with colors,  feelings and  fragrances.

He had stopped his car in a field of corn

and walked for hours through the golden plumes.

The wind was blowing when he fell asleep.

On his wrist no new brand watch

since he threw it from the bridge onto a boat.

Lulled by crickets singing in the moon rays

he already knew that everyting was changing

at the first light of day.

Sfuggevoli segni

POESIA

 

L’amore vero è discreto

Sfiora cose e persone con i suoi sguardi

Si adagia stanco la sera tra le coperte della notte

Si desta bambino nella stanza in penombra al mattino

Non conosce fracasso o baccano

di scugnizzi smargiassi che fanno baruffa

Quello è solo il circo di anime in pena.

 

Evasive warnings

True love is discreet

It skims over people and things with its looks

It lies exhausted in the blankets of the night at the end of the day

It wakes up like a child in the semi-darkened room at dawn

It doesn’t live in the bustle and crash of squabbling  street urchins

That’s only the circus of the restless souls.

 

Salmone in crosta con broccoletti

Salmone in crosta con broccoletti

Salmone in crosta con broccoletti

Un piatto nutriente, che sazia e soddisfa il palato. Ancora più buono il giorno dopo!

Ingredienti:

300 gr di broccoletti (il peso si intende già tagliato a rosette), 300 gr di filetto di salmone fresco senza lische, 300 gr di farina di grano saraceno, 1 mozzarella o formaggio equivalente, 1 uovo, semi che si abbinano con il sapore del salmone (di finocchio, di sesamo o di aneto), 1 panetto di lievito da 12 gr, sale, pepe, olio d’oliva, acqua tiepida.

Salmone e broccoli

Salmone e broccoletti

Preparazione dell’impasto:

In una terrina grande versare la farina, aggiungere il sale e mescolare. Incorporare l’uovo e un paio di cucchiai d’olio. Mescolare. Aggiungere il lievito sbriciolato e mescolare bene. Poco alla volta, versare l’acqua tiepida nell’impasto, mescolando, finchè risulta omogeneo e si può impastare con le mani. Aggiungere eventualmente un po’ di farina mentre si impasta.  Tenere l’impasto nella terrina che verrà coperta con un canovaccio. Nel frattempo procedere con il ripieno.

Preparazione del ripieno: 

Prima di chiudere l'impasto

Prima di chiudere l’impasto

Tagliare i broccoletti a rosette, eliminando le parti più dure e lavarli. Porli in un tegame grande e ricoprirli di acqua. Far cuocere per circa 20 minuti. Contemporaneamente, in un altro tegame leggermente unto con l’olio, far rosolare il salmone e togliere la pelle appena iniziata la cottura. Far cuocere per circa 20 minuti. Quindi, unire il salmone ai broccoletti, salare, pepare, mescolare e far cuocere per altri 10 minuti. Spegnere e far raffreddare.

Stendere l’impasto tra due strati di carta da forno leggermente unto, cercando di dare una forma rettangolare. Disporre il ripieno intiepidito sopra l’impasto e cospargerlo di mozzarella tagliata a dadini. Richiudere l’impasto, facendo aderire bene i bordi. Spennellare con poco latte e cospargere con i semi.

Pronto per il forno

Pronto per il forno

Porre l’impasto insieme allo strato inferiore della carta da forno in una teglia bassa e larga (cm, 27 x 37). Cuocere in forno (a gas) preriscaldato per 40 min. a 240° , mettendo la teglia sopra una griglia per evitare il contatto diretto con la piastra.

Spegnere, far intiepidire e tagliare a fette. Si può gustare anche freddo.

 

 

 

Let it snow

Nevicata in città

Nevicata in città

 

Storie di donne: Barbara Strozzi e il barocco in rosa

BARBARA STROZZI

Barbara Strozzi (Venezia 1619- Padova 1677)

Babara Strozzi fu una delle primissime donne che si fecero strada nel mondo della musica, quando l’ambiente musicale nell’Europa occidentale era terreno esclusivo di compositori e musicisti uomini.  Forse, proprio per questo, si guadagnò l’appellativo di cortigiana, coniato dai più invidiosi e maligni del suo tempo. Che lo fosse o meno, poco importa, perché la “virtuosissima cantatrice” vantava e vanta tuttora una folta schiera di estimatori ed estimatrici. Le doti artistiche di quella figlia illegittima, nata dalla relazione con una serva, saltarono subito all’occhio del padre Giulio Strozzi, uomo colto e  introdotto nell’ambiente intellettuale veneziano del primo ‘600.

Quando l’ambiente musicale nell’Europa occidentale era terreno esclusivo di compositori e musicisti uomini.

Quando l’ambiente musicale nell’Europa occidentale era terreno esclusivo di compositori e musicisti uomini.

Da lui fu sostenuta ed incentivata nella carriera artistica, affiancandola negli studi a Francesco Cavalli, il maggiore compositore veneziano del tempo, fondando per lei una sorta di associazione culturale  denominata L’Accademia degli Unisoni. A casa Strozzi, dove l’Accademia teneva gli incontri con gli intellettuali veneziani, Barbara non solo si esibiva con le sue composizioni, ma promuoveva dibattiti e discussioni. Fu madre di quattro figli, tre dei quali dello stesso uomo che Barbara non sposò. Compose quasi esclusivamente musica profana per un totale di 125 pezzi vocali, una scelta controtendenza in tempi in cui era la musica sacra a fare da padrona. Una donna chiacchierata, insomma, una “stella ribelle”, per citare una sua composizione, che ha lasciato una traccia unica nella storia della musica barocca e non solo.

Miei pensieri che bramate
Non mi state più a stordire
Le bellezze ch'adorate
Non vi vogliono aggradire
Se goder voi non sperate
Miei pensieri che bramate.

Miei capricci homai cessate
Di seguir chi vi dà pene
Quelle luci dispietate
Mai per voi non sian serene
Se in amor voi delirate
Miei capricci homai cessate.

Mie speranze v'ingannate
Quel ben sen non è per voi
Altre labra venturate
Godon hora i pomi suoi
Troppo, ah troppo vaneggiate
Mie speranze v'ingannate.