Pavia: ogni certosa ha i suoi misteri

Certosa di Pavia

Certosa di Pavia

Formule geometriche esoteriche a parte e al di là della ricchezza di simboli religiosi nascosti, tutti da scoprire, la Certosa di Pavia non fa eccezione in quanto a un certo fascino misterioso, tipico della sua categoria.

Il chiostro della Certosa

Il chiostro della Certosa

Che dire del grande parco di 22 km² che la circondava nel 14° secolo? Resta un po’ difficile immaginarselo ora, tra le case e i campi coltivati a riso, sotto le rotaie della ferrovia e  le strade incatramate, ospitare cervi, daini, caprioli, lepri, conigli, struzzi e perfino orsi.

Geometrie esoteriche di volumi

Geometrie esoteriche di volumi

Ancora più arduo è immaginare i Visconti fare il bagno nelle fresche acque della grande vasca di marmo bianco all’interno del rigoglioso giardino.

Oziavano proprio là, alla Certosa, per sottrarsi alle afose giornate estive, tipiche della bassa lombarda, piluccando grappoli d’uva tra le più ricche e gustose, cogliendo frutti di ogni tipo, cosi che sembrava di essere più in un giardino dell’Eden che in un monastero.

Lavabo in pietra e terracotta (15° secolo)

Lavabo in pietra e terracotta (15° secolo)

Ancora più intrigante è l’immagine del passaggio sotterraneo che collegava la Certosa con il Castello a Pavia lungo ad oculum, vale a dire a occhio e croce 7 km che i Signori di Milano percorrevano per non farsi notare e assicurarsi una via di fuga, caso mai fosse stato necessario.

Di passaggi segreti Pavia ne è piena, purtroppo spesso franati, interrotti o murati, ma in quello che partiva dalla Certosa, con uscite intermedie lungo il suo percorso, si doveva assistere a un gran via vai di cavalieri, militari e nobiltà in cerca di anonimato.

Bastava possedere la chiave ed essere nel giro giusto ed ecco che le porte di accesso alla via segreta si aprivano per poi richiudersi tra le mura umide dell’oscuro passaggio.

Realtà e finzione alla certosa

Realtà e finzione alla certosa

 

Pavia: Every charterhouse has its own mysteries

Apart from esoteric geometry formulas and beyond the richness of hidden religious symbols, all to be discovered, the Certosa of Pavia is no exception to the rule, as to a certain mysterious charm, typical of its category.

Unfortunately, there’s little to say about the large park  that once extend for 22 km² and surrounded it in the 14th century. It’s a little hard to imagine it now, among the houses and rice fields, under the rails of the railroad and the cobbled streets, to accommodate deer, roe deer, hares, rabbits, ostriches and even bears.

It’s even harder to believe that the noble family Visconti came here from Milan to escape the saultry, hot summer days, typical of  the Lombard low plain. They used to bathe in the cool waters of a large white marble tub inside the lush garden of the Chartreuse, picking grapes among the most delicious and tasty ones, as well as fruits of all kinds. So it seemed to be more in the Garden of  Eden rather than in a monastery.

And what about the underground  passage that connected the Certosa to the castle in Pavia? It was more or less 7 km long and was designed for the Lords of Milan who could go to and fro unnoticed or use it to escape, if necessary.

Pavia is full of secret passages, in most cases collapsed, interrupted or walled up over time, but in the hidden tunnel departing from the Certosa and provided with several exits along its path, one had to witness a great bustle of knights, military and nobility in search of anonymity .

It was sufficient to be in possession of the key and belong to a restricted circle of persons, so the doorways to the secret way could open and  then close again between the wet walls of the dark passage.

Biscottoni cocco e noci

Biscottoni cocco e noci

Biscottoni cocco e noci

Pratici da portare in viaggio, in passeggiata o semplicemente da mangiare da soli o accompagnati da un caffè, questi biscottoni sono morbidi e riempiono subito. Zucchero niente, naturalmente, ma tanta energia data dalle noci che si spezzettano fragranti sotto ai denti. Nulla contro le uova, ma qui non ci sono nemmeno quelle, né lievito o burro, tanto che si potrebbero anche chiamare “frittelloni”. Una ricetta semplicissima, anzi elementare.

Ingredienti:

30 gr di cocco grattugiato, 100 gr. di farina di grano saraceno, 1 mela tagliata a pezzetti molto piccoli, 50 gr. di noci spezzettate, sale, acqua.

Preparazione:

In una terrina miscelare il cocco grattugiato, la farina, un pizzico di sale, le noci spezzettate, la mela e aggiungere acqua tiepida fino ad ottenere un impasto cremoso.

Foderare una teglia grande con carta da forno leggermente unta con olio di oliva. Con un cucchiaio versarci sopra l’impasto, formando dei mucchietti.

Cuocere in forno preriscaldato a 240° (forno a gas) per circa 45 minuti o regolarsi in base al proprio forno.

Sfornare quando i biscottoni risultano dorati in superficie.

 

Polpette di lenticchie

Polpette di lenticchie

Polpette di lenticchie

Se le solite lenticchie sono venute a noia, tanto da rinunciare a mangiarle, perché non provarle in versione “polpetta”?

Ecco come fare.

Lessare in acqua salata 150 gr di lenticchie, precedentemente lasciate a bagno qualche ora.

Dopo circa 15 minuti, aggiungere qualche foglia di basilico tritato e un paio di cucchiai di passata di pomodoro (meglio se fatta in casa).

Far asciugare le lenticchie, ma non del tutto.

Passarle al mixer per ottenere una purea densa.

Sulla piastra del forno rivestita con l’apposita carta, leggermente unta con olio di oliva, formare dei mucchietti e cuocere finché risultano dorate.

Rappresentano un piatto unico per l’alto valore saziante e nutritivo, oltre che economico e sostituisce l’impasto con la farina di lenticchie, molto più costosa.