Una porta sui sotterranei di Narni

Narni (Terni)

Esattamente nel centro d’Italia. Questa è la posizione di Narni, situata sull’antica Via Flaminia che i Romani costruirono  nel 3° secolo a.C.    per accedere velocemente alla conquista dei paesi della Gallia Cisalpina, nel nord della penisola. Nota come Narni solo a partire dagli ultimi due secoli, la città fu chiamata per due millenni Narnia, dal fiume Nera, l’antico Nahar,  sopra il quale in epoca augustea fu costruito il ponte per permettere il passaggio della Via Flaminia. Un ponte, situato nei dintorni della città, i cui resti ne svelano il disegno originale basato su quattro arcate alte 30 mt.

Narni, ponte di Augusto

Diverse analogie accomunano la città umbra in provincia di Terni con il famoso ciclo di storie fantasy “Le cronache di Narnia” scritte negli anni ’50 da Clive Staples Lewis e proposte in veste cinematografica negli anni ’90 e 2000.

A cominciare dal nome stesso Narnia, per indicare un mondo fantastico e segreto, immerso tra le foreste, le anse e le gole di un fiume tortuoso, proprio come quelle del Nera. La figura del leone Aslan, che trova un corrispettivo reale nella presenza di un leone in pietra oggi visibile nel cortile del palazzo comunale di Narni. Il nome della protagonista Lucy che, per assonanza  richiama alla Beata Lucia, le cui reliquie sono esposte nel Duomo di Narni.

Narni sotterranea

Ancora più avvincente l’esistenza di una Narni sotterranea, il cui aspetto più misterioso è dato dalla scoperta di una cripta segreta nei sotterranei dell’ex convento domenicano di S. Maria Maggiore, dove si svolgevano i processi del Tribunale dell’Inquisizione. Senza contare le numerose cisterne scavate nella roccia per raccogliere l’acqua e l’acquedotto romano della Formina, utilizzato fino all’inizio del’900 che si snoda per 12 km fra tratti in galleria e sopraelevati, fino ad arrivare  a Piazza Garibaldi, in pieno centro città. Il fatto più curioso è che C.S. Lewis non vide mai Narni prima di scrivere le famose storie fantasy.

Probabilmente, tante similitudini sono dovute solo alla passione dello scrittore di documentarsi a distanza sui diversi aspetti storici e paesaggistici. In ogni caso, resta il fascino e il mistero dei suoi racconti a cui inevitabilmente si pensa visitando i sotterranei di Narni.

Narni, Rocca di Albornoz

Arroccata sulla sommità di un promontorio, delimitata  da un lato dalla ripida gola in cui scorre il fiume Nera e dall’altro dalla piana di Terni, Narni  risalta sullo sfondo delle verdi colline umbre. La dimensione medievale che la città ha saputo conservare, si ritrova nell’assetto urbanistico del centro storico, in particolare nella Piazza dei Priori, nel Palazzo comunale dove è conservata la Pala del Ghirlandaio, una delle più belle del ‘400 e  nel Duomo romanico. Domina la città la Rocca che il cardinale Albornoz fece costruire nell’ambito di un sistema di fortificazioni realizzato a partire dal 14° secolo per difendere le terre riconquistate dal Papato. I personaggi in costume, le sfide e i tornei a cavallo durante la Corsa all’Anello che affonda le sue origini nel 13° secolo e si svolge la seconda domenica di maggio riporta indietro di parecchi secoli. Una Narni antica e misteriosa su cui per caso si aprì la porta del tempo, scoperta e liberata dai calcinacci nel 1979, svelandone solo in parte il suo mondo sotterraneo.

A door to underground Narni

Exactly in the centre of Italy is the place where Narni is situated. The ancient Narnia, as it had been called for 2000 years, lies along the Flaminian Way built in the 3rd century B.C. by the Romans to achieve the colonization of Cisalpine Gaul, north of the Italian peninsula.

The river Nahar, later called Nera, gave the name to Narnia, the present city of Narni.  In the Augustan Age a bridge was built to cross the river with the Flaminian Way, whose ruins reveal an imposing structure based on four arches 30 m high.

Narni has many points in common with the fantastic world of Narnia described by the British writer Clive Staples Lewis in The Chronicles of Narnia, the seven fantasy stories written in the 1950s and later transposed to films in the 1990s and 2000s. To begin with, the name Narnia itself describes an imaginary world set deep in the forests, along  the ravines of a winding river, just like the Nera landscape and surroundings.

The lion Aslan finds its corresponding element in the Roman statue of a lion, now exposed in Narni Town Hall courtyard. The name Lucy, one of the main characters of The Chronicles of Narnia, sounds like the name of Blessed Lucia, whose relics are kept in the Cathedral of Narni. Indeed, the most intriguing similarity is given by the discovery in 1979, many years after Lewis’s fantasy novels of Narnia, of a hidden crypt used by the Inquisition, which revealed a mysterious and unexpected underground Narni.

An aspect partially known before the discovery of the crypt beneath the former Dominican monastery of Santa Maria Maggiore Church, to tell the truth. Other hidden passages, in fact, are known to exist in the city of Narni due to the numerous cisterns and the Roman aqueduct La Formina. Used till the early 20th century, the ancient aqueduct runs for 12 km in galleries and open stretches as far as Piazza Garibaldi, exactly in the centre of Narni.

Last but not least, Lewis never visited Narni before writing The Chronicles of Narnia but probably so many analogies are due to the writer’s imagination and passion for detailed documentation. Anyway, visiting Narni, especially its underground dimension, it’s almost impossible not to think about the fantasy world of Narnia.

Arriving in Narni, the city appears standing out among the green Umbrian hills, on the top of a slope between the deep ravine of the Nera and the plains of Terni. The medieval aspect of the city can be found in the plan of the historic centre, especially in some places and buildings such as Piazza dei Priori, the Romanesque Cathedral and the Town Hall where the Pala of Ghirlandaio is kept, one of the most beautiful altar-pieces of the 15th century.

The overlooking fortress of Narni is part of a wide defense system promoted by Cardinal Albornoz in the 15th century to defend the reconquered Pope’s lands, but the Midle Ages also revive with the Ring Race or “Corsa all’Anello” taking place in Narni on the second Saturday of May. On that occasion, Narni streets are crowded with people in medieval costumes engaged in duels and jousts, going back to an age, whose underground secrets were only partially disclosed through a door discovered by chance in 1979.

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Eine Tür zum unterirdischen Narni

Genau im Mittelitalien liegt Narni, der alten Via Flaminia entlang, die die Römer im dritten Jahrhundert v. Chr. aufbauten, um das zisalpinische Gallien im Norden  der italienischen  Halbinsel zu besiedeln. Nach dem Fluss Nera, der Nahar im Altertum gennant wurde, war Narni 2000 Jahre als Narnia bekannt. Zur Flussüberquerung  mit der Via Flaminia wurde eine Brücke in der Augusteischen Zeit errichtet, derer Ruinen einen grossartigen Bau auf 4 Bögen, 30 m hoch, erweisen.

Verschiedene Elemente von Narni entsprechen mit den vom britischen Schriftsteller Clive Staples Lewis in den fünfziger Jahren geschriebenen Chroniken von Narnia, die eine phantastische Welt mit idyllischen Wäldern und engen Schluchten eines Flusses beschreiben, genau wie die Nera Landschaft und Umgebung. Der Löwe Aslan erinnert an das römische Standbild eines Löwen, das im Narni Rathaus ausgestellt ist. Der Name von Lucy, eine der Hauptpersonen, klingt gleich wie die Selige Lucia, derer Reliquien im Dom von Narni aufbewahrt sind.

Schliesslich ist die Entdeckung  im Jahr  1979 einer von der Inquisition benutzten verborgenen Krypta unter dem ehemaligen Domenikanenkloster Santa Maria Maggiore, das packendeste Element, damit sich ein geheimnisvolles unterirdisches Narni zeigte. Zwar handelt es sich um einen Aspekt, der schon bekannt war. Ausser den vielen Felsenzisternen ist der alte Römische Aquädukt “La Formina” eine 12 km lange Strecke  durch verborgene und offene Wege, die am Piazza Garibaldi, direkt im Stadtzentrum, endet.

Da Lewis niemals in Narni war, bevor er die Chroniken von Narnia schrieb, ist es wahrscheinlich, dass so viele Analogien nur auf seine eingehende Forschung von historischen sowie geographischen Einzelheiten zurückzuführen sind. Auf jeden Fall ist es unvermeidlich an die mysteriöse Atmosphäre der berühmten filmisch umgesetzten Fantasyromane von Lewis denken, wenn man Narni und ihre parallele unteriridische Welt besucht.

Bei der Ankunft in Narni, erscheint die Stadt  auf der Spitze eines Abhanges  unten den grünen umbrischen Hügeln. Auf einer Seite der Stadt öffnet sich die enge Klamm, wo der Nera fliesst und auf der anderer erstreckt sich die Ebene von Terni. Im historischen Stadzentrum ist das mittelalterliche Erscheinungsbild einfach sichtlich. Piazza dei Priori, der romanische Dom und das Rathaus, wo die Pala von Ghirlandaio, eine der schönsten Altartafeln vom 14. Jahrhundert bewahrt ist, sind einige Sehenswürdigkeiten von Narni.

Die Festung von Albornoz, die der Kardinal im Bereich eines Verteidigungssystems der  Papst Lands im 14. Jahrhundert baute, ragt die Stadt über. Ebenso lebt das Mittelalter am zweiten Sonntag in Mai beim Ringlauf oder “Corsa all’Anello mit Figuren in mittelalterlichen Kostümen, Wettkämpfen und Turnieren fort. Eine historische Stadt ist Narni, darauf 1979 eine Tür zufällig geöffnet wurde, die nur einen Teil ihrer unterirdischen Geheimnisse enthüllte.

Carnevali d’Italia: nella Coumba Frèide della Valle d’Aosta

Carnevale in Coumba Frèide, Landzette

Come tutti gli anni Febbraio è il mese dedicato al Carnevale, ma in alcune zone d’Italia i festeggiamenti iniziano già nel mese di Gennaio. E’ quel che accade in Valle d’Aosta sul confine con la Svizzera durante il carnevale della Coumba Frèide,  il territorio ai piedi del massiccio svizzero del Grand Combin dove vive l’omonima comunità montana.  In alcuni paesi: Ollomont, Oyace, Valpelline, Doues, Gignod, Etroubles, Bionaz, Saint Oyen, Allein, Roisan e Saint-Rhemy-en Bosses hanno luogo caratteristiche sfilate di personaggi mascherati con costumi appariscenti che si ispirano alle divise dei soldati di Napoleone, giunto  dalla Francia nel 1800 con 40.000 uomini e 3.000 cavalli.

Rievocazione allegorica dei soldati di Napoleone

La zona interessata è quella della cosiddetta Coumba Frèide, vale a dire la “valle fredda” per indicare la Vallata del Gran San Bernardo e l’adiacente Valpelline, caratterizzate da temperature particolarmente rigide nella stagione invernale. I personaggi, chiamati Landzette,  non passano certi inosservati, indossando costumi colorati, ricamati con perline e paillettes, un campanello alla cintura e copricapi bizzarri arricchiti da specchietti e coccarde.

Inverno sopra Etroubles

Nel corteo carnevalesco di Etroubles apre la parata Napoleone, seguito dalla Guida che porta la bandiera del Carnevale, i suonatori e il diavolo in mantello rosso. Sfilano poi Arlecchini, damigelle e personaggi con costumi  differentemente colorati, con il nero che simboleggia l’inverno, il bianco la primavera e gli altri colori che personificano i vari elementi della natura. Alla fine del corteo, la coppia malvestita del Matto e della Matta precedono l’orso, simbolo di fecondità, che prende di mira donne e bambini.

Valpelline

Come spesso accade nei rituali carnevaleschi, quello della Coumba Frèide trae spunto da fatti realmente accaduti che videro il soggiorno del futuro imperatore Napoleone ad Etroubles. L’importante memoria storica si mischia ad elementi scaramantici atti a scacciare le forze ostili, simboleggiate dal diavolo e dalle code di cavallo che i Landzette agitano per allontanarle. L’augurio, come sempre, è quello di un buon raccolto, il ritorno alla bella stagione e alla vita tra la musica, i colori e l’allegria degli scherzi con cui sono presi di mira abitanti e spettatori.

 

Italian Carnival celebrations in Coumba Frèide, Valle d’Aosta

Like every year February is dedicated to Carnival, but Italian celebrations sometimes do start in January. That’s the case of Coumba Frèide Carnival in Valle d’Aosta, the territory including Gran San Bernardo valley and Valpelline. Both valleys are situated on the northwestern border between Italy and Switzerland at the foot of the Swiss Mount Grand Combin where the mountain community with the same name lives.

The area is called “Coumba Frèide” that is  “cold valley” owing to the low temperatures in winter. Showy dressed figures wearing bright uniforms with a small belt hanging from their belts and bizarre headgears, adorned with small  mirrors and cockades parade through the villages of Ollomont, Oyace, Valpelline, Doues, Gignod, Etroubles, Bionaz, Saint Oyen, Allein, Roisan and Saint-Rhemy-en Bosses.

The strange characters in costumes elegantly embroidered with glass beads and sequins are called Landzette. They play the allegorical revival of the soldiers following Napoleon who actually passed through these territories along with 40.000 men and 3.000 horses in 1800.

Napoleon himself opens the parade at Etroubles, followed by the Master holding the Carnival’s flag, the musicians and the Devil wrapped in a red mantle. Harlequins and damsels come afterwards and soon after it’s the turn of the elements of nature dressed in different colours, among which black symbolizes winter and white represents spring. The Carnival parade is closed by the old couple in ragged clothes of the mad man and his wife, but before them it’s the Bear, symbol of fecundity to play pranks on women and children.

As it often happens with Carnival traditions, the Coumba Frèide celebrations take their origin from the real event of Napoleon’s stay at Etroubles. Then, popular culture intermingled historical memory with propitiatory elements and gestures, for example when the Landzette wave horse trails to drive away misfortune and hostile forces. Music, colours and cheerful jokes are of good omen for the approaching warm season, the return to life and hope for a good harvest.

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Karneval in Italien: das Coumba Frèide im Aostatal

Wie jedes Jahr wird Februar dem Karneval gewidmet, aber in einigen Orten Italiens beginnt das Karnevalsfeiern bereits im Januar. Das ist der Fall beim  Coumba Frèide im Aostatal, dem wegen der tiefen Wintertemperaturen  den Spitznamen “kaltes Tal” gegeben wurde. Das Coumba Frèide entspricht dem Gran San Bernardo Tal und dem gleichlaufenden Tal von Valpelline. Die beiden Täler liegen an der nordwestlichen Grenze mit der Schweiz, wo sich das schweizerische Bergmassiv von Gran Combin befindet, dessen Namen hat die hiesige italienische Bergbevölkerung angenommen hat.

Ollomont, Oyace, Valpelline, Doues, Gignod, Etroubles, Bionaz, Saint Oyen, Allein, Roisan und Saint-Rhemy-en Bosses sind die Dörfer der Berggemeinschaft Grand Combin, wo Figuren in auffälligen, bunten Kostümen zur Faschingszeit ziehen. Die sogenannten Landzette erinnern an die Soldaten Napoleons, der 1800 zusammen mit 40.000 Männern und 3.000 Pferden das Land überquerte und in Etroubles  Halt machte. Die bizarren Kopfbedeckungen  und Uniformen mit einem Glöckchen  um die Taille sind mit Perlchen, Pailletten, Spiegelchen und Kokarden geschmückt.

Der Faschingszug in Etroubles wird von Napoleon selbst geöffnet und danach ziehen der Führer mit der Karnevalsfahne in der Hand, die Musikanten, der Teufel mit dem Rotmantel, Harlekine und Mädchen. Die verschiedenen Naturelemente werden von Figuren mit vielfarbigen Kostümen dargestellt z.B. die Weissen als Frühling  und die Schwarzen  als Winter. Am Ende  zieht das alte zerlumpte Paar des Narres und der Närrin  mit dem Bären, der die Fruchtbarkeit symbolisiert und sich über Frauen sowie Kinder lustig macht.

Wie es oft zum Karneval passiert, vermischt sich die historische Erinnerung eines wirklichen Geschehens mit heidnischen Elementen und Gesten zur Abwendung von Unheil, z.B. wenn die Landzette die Pferdeschwänze bewegen. Musik, Farben und Lustigkeit  sind  guter Vorbedeutung für die Frühlingswiederkehr und eine reiche Ernte.