La magia di Venezia è diffusa e molteplice. Ogni angolo ha una sua essenza cromatica, diversa da quella che si incontra svoltando l’angolo dopo.
Le tende rosse e il soffitto in legno con travi a vista del mercato del pesce o i drappeggi dorati di abiti sfarzosi esposti in vetrina che chi può permetterselo indosserà a carnevale.
La luce abbagliante della laguna, il bucato variopinto steso tra le case che quasi si toccano e il via vai dei vaporetti, delle barche, delle gondole nei canali. In quale altro luogo al mondo si può trovare un tale concentrato di sorprendenti visuali in uno spazio così relativamente piccolo, se non a Venezia?
Una città così magica che induce a fantasticare su quanti destini, tra i più disparati, si siano incrociati per le sue calli, i rii e i canali. Umili bottegai, ricche mogli e figlie di mercanti che commerciavano con l’Oriente, marinai dalla pelle ambrata e scura.
Sembra ancora di sentirlo, il profumo delle spezie che si mischia a quello dei tessuti pregiati e all’aria salmastra della laguna. Forse, anche allora come oggi, i facchini con i loro carrettini gridavano “ocio” per farsi strada tra i passanti.
Una magia, in cui immergersi completamente è inevitabile, a discapito della folla quasi sempre presente.
Meglio, quindi, scegliere mesi come ottobre o gennaio ed aspettare che finisca il vertiginoso giro di danza dell’Expo, perchè molti visitatori approfittano di sole due ore e mezzo di treno da Milano per visitare Venezia, una città unica al mondo.
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