Spesso bistrattato, considerato démodé, appartenente a un mondo femminile obsoleto, antiquato e relegato in un angolo della casa, il cucito, invece, offre infinite risorse.
Creatività, qualità e risparmio ne sono le principali.
Sono ormai numerosi in Italia, i negozi più o meno grandi che investono nella vendita on-line di tessuti ed accessori, pur essendo nati come negozi al dettaglio.
Non sempre i tessuti che vendono sono autoctoni, ma una buona parte sì.
Made-in-Italy o meno, la scelta del tessuto dipende da molti fattori.
Più la fibra è naturale, più traspira ed è igienica e confortevole. Quindi, cotone, seta e viscosa sono indicati per la stagione calda, mentre per la stagione fredda, un tessuto in pura lana o misto lana, che ne contenga una buona percentuale, per es. al 75%, è l’ideale per confezionare giacchette, giacconi e cappotti che scaldano, permettendo allo stesso tempo una sana traspirazione.
A volte, però, occorre giungere a un compromesso. Se si vuole creare una giacca outdoor, per es. risulta inutile cercare in rete a destra e a manca il famoso goretex, tessuto impermeabile e traspirante. Si dovrà, quindi, optare per il neoprene all’esterno, e un tessuto trapuntato all’interno.
Creare un capo di abbigliamento personalizzato non è appannaggio solo di chi lo fa per professione, con tutto rispetto per la categoria.
Anche un/una dilettante può cimentarsi, a patto che si armi di pazienza, passione e segua un metodo, anche personale, purché preciso.
Un metodo efficace potrebbe essere quello di copiare un capo già presente nel proprio guardaroba, che magari non si mette più.
Ogni sua parte viene riprodotta su carta velina, ponendola sopra il modello esistente. La carta velina viene poi ritagliata e incollata su cartoncino o carta da pacco. Sui singoli pezzi viene scritto a quale parte del capo appartengono e i lati che devono combaciare.
Posizionando il modello di carta sulla stoffa, si dovrà lasciare 2 o 3 cm di spazio in più prima del taglio. Tracciando con un gesso i bordi del modello di carta sulla stoffa tagliata, si ripassano poi con un’imbastitura a punti lunghi con filo in un colore in contrasto. Si potrà in seguito assemblare il modello in modo semplice, facendo combaciare al rovescio le varie cuciture che servono da traccia.
Questo metodo offre il vantaggio di avere sempre il capo originale a disposizione per controllare che il lavoro proceda nel modo corretto.
Se si tratta di un capo da foderare, sarebbe meglio poter scucire la fodera originale e riprodurla su quella nuova.
Altri fattori influenzano la scelta del tessuto. Lana cotta e neoprene hanno il vantaggio del “taglio vivo”, vale a dire che non si sfilacciano tagliandoli, per buona pace di orli, sorfilature e cuciture varie. I tessuti in lana, per es. gli spinati, invece tendono a sfilacciarsi e necessitano di maggiore attenzione e spazio tra il taglio e la cucitura.
Il costo: alcuni tessuti costano davvero tanto, ma se il cashmere puro può costare anche 250,00 euro al mt, ci sono gli scampoli in offerta a circa 40,00 euro in misto cashmere, o a molto meno in misto lana. Idem per la seta e altri tessuti. Approfittare delle occasioni è sempre un ottimo rimedio, perché spesso si tratta di rimanenze delle metrature che vengono vendute direttamente in negozio, e non di merce di seconda scelta.
Per la quantità del tessuto occorrente, un metro e mezzo di stoffa alta 135/150 cm (due metri per maggiore sicurezza) consente indicativamente di confezionare un giaccone o un cappotto tre-quarti taglia 42 / 44.
Se la costanza e la precisione saranno state elargite a sufficienza, il risultato finale sbalordirà prima di tutto chi l’ha creato.
Dal punto di vista personale, la soddisfazione di indossare un capo di abbigliamento personalizzato ripaga della fatica e del tempo impiegato.
Sotto l’aspetto economico, si avrà un’idea reale di quanto certi capi vengano venduti a prezzi esorbitanti e confezionati in modo elementare, senza una vera forma, utilizzando tessuti di bassa qualità.
L’aveva già notato William Shakespeare, sostenendo che “La moda logora i vestiti molto più di quanto faccia l’uomo”.
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