Dalle stelle alle stalle

Nel silenzio della calura pomeridiana estiva la musica e le parole della famosa “Come vorrei che tu fossi qui” ,  aleggiavano, sparate a palla sul confine agro-cementizio della metropoli.

Pochi metri più in là, oltre il lato urbano, numerosi ettari di terra sopravvivono,  che  per sfatare il mito della metropoli  fredda, crudele e frenetica, vengono ancora lavorati  e coltivati con passione e abnegazione.

Tanto  che l’odore dello stallatico autentico è stato ben accettato dalle genti urbane al di là dal confine agricolo.

Tra alberi secolari, o quasi, e correnti naturali, l’antica cascina che, oltre ad occuparsi  dell’attività agricola,  alleva mucche, vende al dettaglio latte appena munto e yogurt, a detta di molti, strepitoso.

Quando il brano, udibile da tutti lì intorno, era giunto al termine e seguito dagli applausi registrati, si è levato alto  un muggito che pareva proprio di apprezzamento.

Era un “muhhhh” proprio convinto, quasi a dire, – Che, ce lo fai sentire ancora?

Resta ignota l’origine della musica, che a detta dei proprietari dei quadrupedi non proveniva da loro.

Chissà, forse il prossimo yogurt sarà ancora più buono.