Tra i musei minori d’Italia, ma solo per superficie, ne esiste uno davvero particolare: il Museo del Bottone a Santarcangelo di Romagna, in provincia di Rimini. Inaugurato nel 2008, il museo deve la sua realizzazione all’impegno che il Sig. Giorgio Gallavotti ha messo nel raccogliere e catalogare un’enorme quantità di bottoni provenienti dal magazzino della merceria di famiglia. Altri se ne sono poi aggiunti, grazie alla ricerca che l’appassionato fautore del museo ha intrapreso nel settore della moda.
La collezione di bottoni storici comprende un periodo che va dal ‘700 – ‘800 ai giorni nostri, scoprendo, chi l’avrebbe mai detto, tutti i retroscena di questo piccolo accessorio. I bottoni, infatti, servivano per raccontare la storia delle famiglie aristocratiche, per celebrare eventi speciali, dal naufragio del Titanic alla scoperta delle tombe dei faraoni, per lanciare messaggi tra i frequentatori dell’alta società del ‘700 e ‘800, con scritte tutte da decifrare oppure per ostentare potere. Gli oltre 13.000 bottoni d’oro cuciti sul vestito di Francesco I Re di Francia ne sono una dimostrazione.
L’utilizzo del bottone in passato serviva anche ad altri scopi pratici che vanno oltre la mera funzione di chiudere o aprire l’indumento su cui sono cuciti. Ai soldati della Regina Elisabetta Tudor, che ha regnato nella seconda metà del ‘500, venivano cuciti i bottoni sulle maniche affinché non vi si pulissero il naso .
L’ingresso al Museo del Bottone è gratutito. E’ aperto tutti i giorni ad esclusione del lunedi, in inverno dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18. In estate lo si può visitare dalle 10 alle 12, dalle 16 alle 18,630 e la sera dalle 21 alle 23.30.
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